sabato 20 marzo 2010

ILARIA ALPI E MIRAN HROVATIN



Il 20 marzo 1994 un commando somalo uccide a Mogadiscio l’inviata del Tg3 Ilaria Alpi e l'operatore Miran Hrovatin; il successivo 22 marzo la Procura di Roma apre un'inchiesta e il 4 LUGLIO il padre della giornalista, Giorgio Alpi, parla di esecuzione. L’inchiesta arranca ed il 20 marzo 1996 il Procuratore capo di Roma, Michele Coiro, decide di affiancare al titolare dell’inchiesta, dottor De Gasperis inchiesta, il dottor Giuseppe Pititto che il 4 maggio dispone la riesumazione della salma di Ilaria, l'autopsia e nomina consulenti medici: a seguito delle perizie gli esperti parlarono di un'esecuzione. Viene coinvolta anche un’altra Procura, quella di Asti, specializzata in reati come il traffico internazionale di rifiuti tossici e radioattivi in partenza ed in transito dall'Italia; questa Procura dal novembre 1996 “ha a disposizione una copiosa documentazione che dimostra come ai tempi dell'omicidio tutto convergesse sulla Somalia oltre che sui territori di altri Paesi dell'Africa costiera. Questa documentazione sembra scomparsa nel nulla, forse dimenticata anche dalla stessa Commissione Parlamentare sul traffico dei rifiuti. Ilaria Alpi era già stata in Somalia prima del 1994, e conosceva bene la situazione.”
Il Dottor Pititto con collaborazione della Digos di Udine convoca a Roma, cosa cui “nessuno” aveva pensato di fare prima, due testimoni oculari: l'autista e la guardia del corpo di Ilaria Alpi ma il 15 luglio 1997, due giorni prima dell’arrivo dei due testimoni, il Procuratore capo dottor Salvatore Vecchione, affiancato dal dottor Franco Jonta avoca a sé l'inchiesta; ma questa è un’altra storia, la certezza è che ancora oggi il caso si può considerare tutt’altro che risolto..


lunedì 8 marzo 2010

OLIGARCHIA ITALIA



 

Con questo clip si vuole ribadire l'allarme per il pericolo che corre la nostra costituzione, quindi la nostra democrazia, quindi il nostro Paese; difenderla non è un'esclusiva di rossi o di neri; è un dovere per tutti coloro che hanno la schiena dritta.

Sulla "libertà"di voto, questo estratto è da anni nella home page del vecchio blog

OLIGARCHIA ITALIA
QUEI DEPUTATI IGNORANTI
(E SCELTI MALE)
“La colpa è di Fini. Non di Fini Giuseppe, Forza Italia, professione dirigente, convinto che il Darfur sia un frenetico stile di vita. Di Fini Gianfranco (An), e poi di Casini Pierferdi (Udc), Fassino Piero (Ds), Rutelli Francesco (Dl) e ovviamente di Berlusconi Silvio e Prodi Romano; più alcuni altri. Perché — ammissione di Goffredo Bettini, senatore Ds molto potente a Roma—la composizione di questo Parlamento è stata decisa da una ventina di persone. La riforma elettorale-proporzionale- berlusconiana ha aiutato parecchio; anzi è stata una tentazione. In cui i leader sono caduti stilando le liste; e molto peccando in omissione di selezione di personale politico decente. O almeno che segua il telegiornale. O anche che legga i giornali e qualche libro, guardi i tiggì, e pazienza se ogni tanto si fa una canna, o peggio….”

lunedì 1 marzo 2010

SULLA SOVRANITA' NAZIONALE. BERLUSCONI, GAZPROM ED I COMPARI DELL'OPPOSIZIONE




"Combattere e vincere cento battaglie non è prova di suprema eccellenza. Il fine ultimo, la suprema abilità consiste nel piegare la resistenza del nemico senza combattere.
Sun Tzu - L'arte della guerra

E' molto strano che Berlusconi venga attaccato (giustamente) per certe vicende di minorenni e puttane, ma è tanto strano quanto allarmante che di vicende ben più grandi e gravi, non si parla quasi totalmente. Gazprom è uno di quei nomi con conzionano la vita di intere nazioni ma ai più, è sconosciuta, al pari di Golman Sachs, giusto per intenderci. Se gli italiani non si svegliano presto, ammesso che non sia già troppo tardi, se non si rendono conto di essere loro stessi all'interno di una sorte di Truman Show che li condiziona continuamente, il futuro, potrà essere ben triste.

Clip tratti da Ballarò, Report "La via del gas" del 27/5/2007, Radio Radicale spezzoni di un'intervista al Senatore Paolo Guzzanti