mercoledì 7 aprile 2010

LA MIGNOTTOCRAZIA BERLUSCONIANA



In un Paese dove i "cervelli" fuggono all'estero e quelli che restano vengono mortificati, ricattati ed umiliati, in un Paese dove milioni di lavoratori percepiscono paghe da fame e milioni di posti di lavoro sono stati persi o si perderanno entro breve a causa di politiche economiche ed industriali fallimentari, (degne di un piano del KGB e/o dei servizi segreti cinesi) perpetrate trasversalmente da oltre 15 anni da una classe dirigente incollata al potere e trasversalmente incapace, il "modello vincente" è rappresentato da chi si piega, chi si prostituisce fisicamente e/o moralmente.
E' veramente deprimente constatare che quella che si spaccia per "opposizione" a tale "mignottocrazia" trova in una escort il baluardo della resistenza a tale sistema mentre la sua stessa classe dirigente "flirta" con il Berlusconi contro cui aizza la propria base che ingenuamente cade nella trappola dell'antiberlusconismo e del "meno peggio".